La casa della foresta by Marion Zimmer Bradley

autore:Marion Zimmer Bradley [Zimmer bradley, Marion]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

17

Mentre l’estate si avviava verso Lughnasadh, Eilan aveva l’impressione che Lhiannon non migliorasse. A volte era il cuore a farla soffrire e si sentiva sempre stanca. Ardanos le faceva visita ogni giorno: all’inizio lui e la Somma Sacerdotessa parlavano ma, più il tempo passava, più gli interessi di Lhiannon diventavano interiori, così lui si accontentava di restare in silenzio accanto al letto e, se diceva qualcosa, si rivolgeva a Caillean o a se stesso. Dopo quegli incontri Caillean era pensierosa e taciturna, ma del resto lo era sempre stata.

Per Eilan era strano che, mentre il suo corpo diveniva fonte di vita, Lhiannon subisse una trasformazione parallela e si preparasse a liberare il suo spirito, benché nessuno sapesse dire in quale mondo sarebbe rinata. La gioia per la nuova vita che cresceva dentro di lei attenuava l’angoscia. In quei giorni nella Casa della Foresta regnava un grande silenzio, e le donne svolgevano le loro mansioni con un misto di eccitazione e timore: nessuna aveva ancora osato chiedere chi avrebbe preso il posto della Somma Sacerdotessa.

Era una fortuna che tutte fossero così distratte dalla malattia di Lhiannon da non badare ad altro, ma cosa avrebbe fatto quando non sarebbe più stato possibile nascondere la gravidanza sotto le vesti ampie? Non poteva dimenticare nemmeno per un attimo che, per quanto riguardava Ardanos, su di lei pendeva una condanna a morte, e le sembrava che persino Dieda la guardasse con malcelato disprezzo.

Miellyn piangeva ancora la perdita del figlio e non avrebbe certo potuto confortarla. Caillean era l’unica che non cambiava mai atteggiamento nei suoi confronti, ma d’altronde lei non si era mai curata delle opinioni altrui e l’unica cosa che sosteneva Eilan quando si sentiva impaurita era la certezza del suo affetto.

Non sapeva quando avrebbe rivisto Gaius – se mai l’avrebbe rivisto – ma ricordava lo spirito regale che aveva scorto in lui mentre avevano giaciuto insieme ed era sicura che si sarebbero incontrati di nuovo. Non voleva credere alle parole del Sommo Druido, e cioè che era stato costretto a sposare frettolosamente un’altra. Persino tra i Romani un solenne matrimonio richiedeva tempo e lunghe formalità.

Passò un mese e Caillean celebrò i riti del plenilunio. Ormai era chiaro che, per quanto venisse seguita e curata, la Somma Sacerdotessa stava morendo. Aveva i piedi così gonfi che non riusciva più a raggiungere la latrina. Caillean la assisteva amorevolmente: nessuna madre aveva mai avuto una figlia tanto devota. La situazione di Lhiannon, però, non cambiava.

Caillean le somministrava pozioni alle erbe e parlava di idropisia. Una volta si spinsero lontano nei prati in cerca dei fiori purpurei della digitale che, secondo lei, erano un potente rimedio per un cuore ammalato. Eilan assaggiò con diffidenza il decotto preparato dalla sacerdotessa: era amaro come il dolore.

Ma, nonostante tutte le cure, Lhiannon diventava di giorno in giorno sempre più debole, più gonfia e più pallida.

«Caillean…»

Per un attimo dubitò di aver sentito pronunciare il suo nome: il richiamo era stato tenue come un soffio di vento. Poi il letto scricchiolò. Caillean si voltò stancamente.

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